"I Circoli dell'Ambiente e della
Cultura Rurale - ONLUS"
Manifesto dell’Associazione
I Circoli dell’Ambiente e della Cultura Rurale
Sviluppo
e Tutela dell’Ambiente
possono, devono
coesistere. Eppure in Italia il percorso storico dell’Ambientalismo
è caratterizzato dal negazionismo
aprioristico, dalla
manipolazione della paura, dal
catastrofismo apocalittico, dalla
lotta contro ogni forma di progresso,
lo stesso progresso di cui godiamo ogni giorno, che ha allungato
l’aspettativa di vita, che ci permette di viaggiare in auto od
in aereo, che ci consente di comunicare con chiunque e da
qualunque località del Mondo, che ci fa accendere una lampadina,
che rinfresca le giornate torride e riscalda le notti gelide,
che ammiriamo, che gustiamo, che amiamo, che rende la nostra
esistenza meno affannosa e più felice e senza il quale non
sapremmo più neanche sopravvivere.
Ogni
intervento dell’uomo non può essere demonizzato a prescindere,
perché il genere umano vive nell’àmbitus,
tutto ciò che lo circonda, ed ha sia il
diritto di apportare le
modifiche necessarie che
il dovere, nel suo
interesse, di preservare per poterne godere ancora in
futuro: la chiave sta
nell’armonia, nella capacità di
bilanciare gli interessi,
di ragionare, di studiare e trovare la migliore soluzione. Di
certo, non nel negare o nell’ostacolare
l’evoluzione, ciò sarebbe contro
natura!
Scienza
e sentimenti spesso si scontrano, ma per scegliere cosa è giusto
e cosa è sbagliato, se e come agire quando ci si trova di fronte
ad un bivio a volte l’intuito non basta ed è necessario
affidarsi alla logica
matematica. E molto spesso, soprattutto in materia
ambientale, è necessario scegliere il male minore: pretendiamo
che gli Amministratori di oggi abbiano
il coraggio di fare le
scelte per il nostro domani, le
scelte che quelli di ieri non hanno fatto perché hanno seguito
l’emozione e non la ragione.
Tecnologia
al servizio non solo del
benessere, ma anche della
prevenzione: in tal
modo l’uomo potrebbe decidere di effettuare un’azione
valutandone l’impatto
ambientale, ben consapevole del danno che essa può apportare
ed evitandolo con un’attività ulteriore. Ma quando le
conseguenze diventano imprevedibili, in ossequio al
principio di precauzione,
non si ceda mai il passoall’arroganza di chi fa la voce grossa,
alla protesta violenta, alla manifestazione rabbiosa delle idee,
al dispotismo della prepotenza, all’anarchia, ma
prevalgano sempre il
buon senso, la ragione, il bene comune e soprattutto il
principio della democrazia e, nel caso specifico,
dell’accettazione democratica del rischio.
Equilibrio
tra fruizione, valorizzazione e sviluppo da un lato e tutela,
protezione e salvaguardia dall’altro:
questa è l’essenza dell’amore per l’ambiente e dell’essere
ambientalista! Perché le vere contraddizioni stanno nel dire
“NO!” ai termovalorizzatori sapendo che questo vuol dire
“SÌ!” ai rifiuti bruciati in strada,
nel dire “NO!” alle centrali nucleari consapevoli della
conseguente dipendenza dalle centrali a
petrolio e carbone, nel dire “NO!” alla caccia e
mangiare le carni degli animali da
allevamento e tollerare i danni all’agricoltura, nel dire
“NO!” alla TAV dicendo automaticamente
“SÌ!” al traffico su gomma, nel dire
“NO!” a tutto per chiudere gli occhi
oggi e far pagare i danni a chi verrà domani!
Non
siamo per il “SÌ!” a tutto, ma neanche per il
“NO!” a prescindere. Siamo
semplicemente favorevoli al
dialogo, alla
valutazione, alla
ricerca. Vogliamo
essere gli Ambientalisti
del “Discutiamone!”, vogliamo
confrontarci con tutti i
portatori di interessi, vogliamo che ogni problema venga
affrontato con rigore
scientifico e
responsabilità, a vantaggio di chi c’è oggi e soprattutto di
chi ci sarà domani.
I
diritti delle nuove generazioni
dovranno essere tutelati come se non più degli interessi
attuali! La classe dirigente attuale si trova ad affrontare
una situazione estremamente difficile,
l’eredità acquistata presenta una enorme quantità di debiti e
non è da escludersi il rischio di un
lascito ancor più oneroso per gli amministratori che verranno.
È per questo che i
Giovani vanno coinvolti immediatamente nelle decisioni,
devono poter avere voce in capitolo in quelle scelte che vengono
prese oggi e daranno i loro frutti tra diversi decenni: è questa
la caratteristica della maggior parte delle decisioni in materia
ambientale! I Circoli
dell’Ambiente e della Cultura Rurale nascono proprio dalla
volontà di un gruppo di Giovani di riappropriarsi del loro
futuro, difendendo l’ambiente in cui vivono, in cui hanno
vissuto i loro padri e nonni ed in cui vivranno i loro figli e
nipoti!
Bipartisan:
né di destra, né di sinistra e neanche di centro è il valore
“Ambiente”! Non
possiamo accettare che esso sia
strumento di lucro, sia profanato, sia sfruttato, sia
meschinamente asservito ad interessi
elettorali! È necessario che sulla tutela dell’ambiente
ci sia totaleconvergenza di tutte le
forze politiche e di tutte le forze sociali, perché se è
vero che le opinioni possono divergere, è altrettanto vero che
la scienza suggerisce
spesso una sola ed unica strada.
Ignoranza
e mala fede unite alla
mancanza di responsabilità non
possono prevalere, non possono prendere le decisioni, non
possono influenzare negativamente l’esistenza di ogni singolo
cittadino, non possono governare l’Italia.
Sogniamo un Paese in cui
Ambiente e Sviluppo diventino cultura ed abitudine.
Sogniamo un Paese in cui
l’Ambiente sia colorato solo di verde. Sogniamo un Paese dove
l’Ambientalismo sia al servizio dell’Ambiente e non della
politica. Sogniamo un Paese che sia, in materia ambientale,
culturalmente al passo con le altre Nazioni più avanzate.
Sogniamo un Paese che potremo riconsegnare con orgoglio, non con
vergogna, alle future generazioni.
La
vita e la salute sono diritti naturali che preesistevano alla
loro positivizzazione. Tale è il percorso seguito anche dal
diritto, non ancora
formalmente inserito nella Costituzione italiana,
a vivere in un ambiente salubre, da cui i primi due non
possono assolutamente prescindere. Esso può essere tutelato solo
attraverso una gestione ottimale delle risorse ambientali, che
non si limiti alla contemplazione, all’attesa del corso naturale
degli eventi così come avveniva in passato, ma che si accolli
l’onere degli interventi necessari a sostenere lo Sviluppo.
Inizia
una nuova epoca di
rivoluzione ambiental-culturale in cui le
forze moderate si
schierano apertamente a
garanzia dei loro diritti, non più disposte a porgere
l’altra guancia a chi, ergendosi a paladino dell’Ambiente, ha
causato disastri che hanno umiliato l’Italia agli occhi del
Mondo intero. Sarà
l’epoca dell’AmbientalismoConstruens,
collaborativo, che fa da scorta allo Sviluppo per limitarlo non
sempre e comunque, ma solo laddove è effettivamente necessario.
Sarà l’epoca in cui anche nella materia ambientale trionferanno
la responsabilità,
la maturità, la
cooperazione, la
partecipazione e la
democrazia.
Tutela,
termine che ricorre spesso nel nostro manifesto, così come
Sviluppo,
dialogo,
scienza ed altre
ancora: le parole chiave che ispirano le nostre idee, le nostre
parole, le nostre azioni.
La forza delle nostre
convinzioni è prorompente ed incarna la volontà popolare: è la
forza del Nuovo Ambientalismo, dell’Ambientalismo del futuro, di
cui vogliamo essere partecipi e protagonisti!
Ànthropos,
l’uomo al centro dell’Universo
e non in secondo piano o sullo sfondo:
il Nuovo Ambientalismo va costruito intorno alla persona ed alla
rilettura che la nuova concezione della cultura rurale fa del
rapporto uomo-natura, in una visione antropocentrica della
vita e della natura, in cui le esigenze umane devono essere
bilanciate con quelle dell’ecosistema e con quelle delle future
generazioni: è questo
quello che vogliamo costruire, che costruiremo!